Serve davvero?
Esperienza positiva di parto
Quello che conta non è parto vaginale o taglio cesareo.
Quello che conta non è epidurale o tecniche naturali di gestione del dolore.
Quello che conta davvero è un’esperienza positiva di parto che significa avere un ricordo piacevole di quell’evento.
L’hypnobirthing si propone di aiutare le donne a fare proprio questo.
Ma che cos’è esattamente l’hypnobirthing?
In poche parole, è un metodo che utilizza l'autoipnosi, la visualizzazione e la meditazione per aiutare le donne a ridurre l’ansia e a gestire meglio il dolore.
Lo confermano le numerose testimonianze di donne che riferiscono appunto di aver sperimentato un parto più rilassato e meno stressante proprio grazie all'hypnobirthing.
L'hypnobirthing si basa sulla teoria, formulata da Dick Read, che il dolore del parto è amplificato dalla paura e dalla tensione muscolare, che a loro volta sono causate dalla mancanza di controllo e dalla mancanza di comprensione del processo del parto.
L'ipnosi può aiutare a rompere questo ciclo di dolore, aiutando la madre a rilassarsi e ad affrontare il parto con una maggiore comprensione e un maggiore controllo.
Non è una bacchetta magica!
Ma non illudiamoci, il parto di per sé resta un evento imprevedibile e l’idea di poterlo controllare del tutto oltre che ad essere giustappunto un’illusione può essere controproducente.
Pensiamo ad esempio ad una donna che ha praticato l'hypnobirthing per mesi, per scoprire di dover sottoporsi ad un taglio cesareo di emergenza o incorre in un parto precipitoso dove non ha modo di usare le tecniche imparate.
E’ per questo motivo l’hypnobirthing va inteso in un senso più ampio: prima che qualcosa da fare durante il parto infatti è un modo di guardare al proprio corpo, al proprio cervello e al proprio bambino/a per tutta la vita, a iniziare dalla gravidanza.
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