Come favorire il corretto posizionamento del bambino in utero per un parto migliore!
Ultimamente si sente parlare un po’ di più di posizionamento ottimale fetale, ED ERA ORA!!!
Ma di cosa si tratta?
Con l’acronimo “POF” ci si riferisce alla posizione del bambino nell'utero che è più favorevole per un parto vaginale naturale.
La posizione ottimale per il parto è quella "a testa in giù"!
La posizione ottimale più comune è la posizione di vertice, comunemente detta a testa in giù, ovvero con la testa del bambino rivolta verso il bacino della madre. Quando la testa del neonato rivolge verso il bacino materno, tutto il corpo prende un atteggiamento di flessione, favorendo quindi il parto vaginale.
La posizione del bambino in pancia è quindi determinante nel favorire una buona nascita.
E' sufficiente che i bambini si trovino a "testa in giù"?
Non basta essere a "testa in giù", quello che conta è l’atteggiamento generale del corpo del bambino.
Non esiste una posizione ottimale-univoca per tutti i bambini/e ma è sempre relativa a quella della madre e soprattutto a quel bacino.
I bimbi, se liberi di esplorare lo spazio in cui sono immersi, assumono la posizione migliore possibile per nascere.
Limitazioni dello spazio sono determinate da tensioni muscolari, legamentose spesso associate a uno stile di vita sedentario.
Ovviamente la posizione fetale non è l’unica cosa che determina la nascita, ma è sicuramente un aspetto su cui possiamo agire già in gravidanza.
Cosa fare?
Ci sono diverse azioni che le donne in attesa possono intraprendere per incoraggiare un posizionamento ottimale del feto, tra le quali:
1. MUOVERSI il più possibile per evitare la sedentarietà: camminare è una delle attività consigliate.
2. Fare alcuni tipi di esercizi specifici che promuovono un posizionamento ottimale.
3. Sostituire, ove possibile, la seduta con una fitball.
4. Evitare periodi prolungati in posizione seduta o in piedi, in quanto ciò può far sì che il bambino si sposti in una posizione meno favorevole.
5. Assumere una corretta postura può aiutare a mantenere il bambino nella posizione ottimale.
6. Usare una palla da parto durante il travaglio per aiutare il bambino a muoversi lungo il canale del parto.
7. Usufruire dell’aiuto di un osteopata o chiropratico per allineare il bacino e supportare un posizionamento ottimale del feto.
È importante sottolineare che questi accorgimenti non sono garanzia assoluta di ottenere una posizione ottimale per il parto e, in alcuni casi, potrebbero essere necessari altri tipi di interventi come il rivolgimento manuale o, in ultima ipotesi, il taglio cesareo.
Tuttavia, incoraggiando un posizionamento fetale ottimale, la donna può essere in grado di ridurre il rischio di complicanze.
Per questo è sempre molto importante parlare con la propria ostetrica per determinare quali passi intraprendere al fine di promuovere un posizionamento ottimale del feto e per confrontarsi in caso di dubbi sulla posizione del proprio bambino.
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